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174 la cassaria.

T’ha ruinato.
Crisobolo.                       Finisci d’uccidermi;
Non mi tener, manigoldo, più in transito.1
Volpino.Egli ha lasciato rubar della camera...
Crisobolo.Che ha lasciato rubar della camera?
Volpino.Patron, di quella ove tu dormi proprio,
Della quale a lui solo hai consegnate le
Chiavi, la qual così raccomandatagli
Avevi...
Crisobolo.               Che cosa è della mia camera
Stato rubato? Dillo a un tratto, spacciati.
Volpino.La cassa.
Crisobolo.               Cassa?
Volpino.                            Quella che quei giovani,
Credo che sian Fiorentini, vi posero.
Crisobolo.Quella?
Volpino.             Quella.
Crisobolo.                          Oimè! quella che ho in deposito?
Volpino.Di’, che già avevi; ch’or non l’hai più.
Crisobolo.                                                                 Ah misero,
Ah più d’ogn’altro infelice Crisobolo!
Or esci della terra, e lascia in guardia
La tua casa a poltroni, a pazzi, a ebrii,
A gaglioffacci, impiccati! Potevola
Così lasciare in guardia a cotanti asini.
Volpino.Se la cantina ritrovi in disordine,
Di che la cura hai data a me, gastigami,
Patron, e fammi patir quel supplicio
Che vuoi: ma c’ho a far io della tua camera?
Crisobolo.Ecco discrezïone del mio Erofilo!
Così ha pensier, così sollecitudine
Delle mie cose e sue! Questo è l’ufizio
Di buon figliuol?
Volpino.                                Nè lui anco riprendere
In questo dêi. Che può far meglio un giovane,
Che suo padre imitar? Se tu del Nebbia
Non men ti fidi che di te medesimo,
Perchè a fidar non se n’ha anche egli, e credere,
Come credevi ancora tu, che assiduo


  1. Non mi tener più in agonía; detto metaforico che vale: non mi tener più in angustia, in dubbio. — (Tortoli.) — Ed è bel modo sin qui non registrato.