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504 la scolastica.

Bartolo.                                                Forsi che
Non1 t’hai tolto il mio nome a benefizio
Mio?
Lazzaro.          (Me ne laverò le mani: facciano
Essi.)
Bartolo.          Per farmi danno, e farmi carico
Volevi essere Bartolo; falsario
Che tu sei! Per fermar il matrimonio,
O che forse hai fermato, sì onorevole
Di questa fuggitiva, dimostraviti
Esser padre di Eurialo! E voi, ser Lazzarro,
Ch’io mi voglio ed2 a voi un poco volgere...
Bonifazio.(La passa bene: ci è un altro da radere.)
Bartolo.Ha questo meritato l’osservanzia
La qual vi ha avuto Eurialo, e l’amicizia
Che mostravate per le vostre lettere?
Io so ben che voi siete messer Lazzaro,
Bench’io non vi vedessi, che io mi sappia,
Più mai. Dio sa se voi ancora ascondere
Non pensavate il nome! Che giudicio
Si puote far di voi, quando un discepolo
Vostro onorate di tal sposalizio,
Con util tale?
Lazzaro.                         Bartolo, fermatevi.
Poichè intendo che voi pur siete Bartolo,
Dite, che colpa ho io di queste favole?
V’avete voi di me, o pur d’Eurialo
M’ho a doler io? che m’ha dato ad intendere
D’alloggiarmi con voi; ed ove postomi
Abbia, con la figliuola e moglie, dicalo
Egli, perch’io per me non saprei dirlovi.
Bonifazio.(È meglio ch’io mi levi dalla disputa,
C’ho fatto troppo a star finora in circolo.)
Lazzaro.E se vi par ch’io faccia mal ufizio
A persuader Eurialo a correggere
L’error c’ha fatto e l’ingiuria gravissima
Alla contessa, v’ingannate; e sollovi
Dir chiaramente: ella è d’una potenzia
Grande.
Bartolo.               Perch’è contessa, è sì terribile?


  1. Con espressione ironica. Il Barotti, però, mutava qui primo: Tu.
  2. Il Barotti, e dopo lui gli altri: anco.