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E quiui s’ incomincia vna battaglia
Di ch’altra mai non ſu piú ſiera in viltá,
Non crede l’un che tanto l’altro vaglia
Che troppo lungamente gli refiſta,
Ma poi che’l paragon bè gli ragguaglia
Ne l’un de l’altro piú s’allegra o attriſta
Pongon P orgoglio & il furor da parte:
Et al vantaggio loro vfano ogn’arte.
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S’ odon lor colpi diſpietati e crudi
Intorno rimbóbar con ſuono horrendo:
Hora i canti leuando a groſſi feudi
Schiodado hor piaſtre, e qn maglie apndo
Ne qui biſogna tato che ſi ſtudi
A ben ferir, quanto a parar, volendo
Star l’uno a l’altro par,» ch’eterno danno
Lor può caufar il primo error ch fanno.
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Duro P aſſalto vn’ hora: e piú che’l mezo
D’ un’altra, & era il Sol giá ſotto l’onde:
Et era ſparfo il tenebroſo rezo
De l’orizon fin’ all’eſtreme ſponde,
Ne ripoſato o fatto altro intermezo
Haueano alle percoſſe ſuribonde
Queſti guerrier, che non ira o rancore
Ma tratto all’arme hauea diſio d’honore.
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Riuolue tuttauia tra ſé Rinaldo
Chi ſia l’eſtrano cauallier ſi ſorte:
Che non pur gli Ita contra ardito e ſaldo
Ma ſpeffo il mena a riſco de la morte,
E giá tanto trauaglio, e tanto caldo
Gli ha poſto, che del ſin dubita ſorte:
E volentier, ſé con ſuo honor potefle,
Vorria che quella pugna rimanene.
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Da l’altra parte il cauallier eſtrano
Che ſimilmente non hauea notitia
Che quel foſſe il Signor di Montalbano
Quel ſi famoſo in tutta la militia,
Che gli hauea incótra co la ſpada i mano
Condotto coſi poca nimicitia,
Era certo che d’huom di piú eccellenza
Non poteſſon dar l’arme eſperienza.
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Vorrebbe de P impreſa eſſer digiuno
C hauea di vendicare il ſuo cauallo,
E ſé poteſſe ſenza biaſmo alcuno
Si trarria ſuor del periglioſo ballo:
Il mondo era giá tanto oſcuro e bruno
Che tutti i colpi quali iuano in fallo,
Poco ferire, e men parar ſapeano
Ch’ apena in man le ſpade ſi vedeano.
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Fu quel da Montalbano il primo a dire
Che far battaglia non denno allo ſcuro:
Ma quella indugiar tanto e differire
C haueſſe dato volta il pigro Arcturo:
E che può intato al padiglion venire
Oue di ſé non fará men ſicuro
Ma feruito, honorato, e ben veduto:
Quanto in loco oue mai foſſe venuto.
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Non biſogno a Rinaldo pregar molto
Che’l corteſe baron tenne lo’nuito:
Ne vano inſieme oue il drappel raccolto
Di Montalbano era in ſicuro ſito,
Rinaldo al ſuo feudiero hauea giá tolto
Vn bel cauallo, e molto ben guemito:
A ſpada e a lácia, e ad ogni proua buono
Et a quel cauallier fattone dono.