Pagina:Aristofane - Commedie, Venezia 1545.djvu/113

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Il test.
Di queste cose sono io buon testimonio.
Str.
Partiti. che stai à fare? non lo iscacij ò samfora?
Cre.
Questo non è ingiuria, et oltragio?
Str.
Andarai tu? me ne salto, et ti pungo, sotto a'l culo che porti la catena di ferro. fugitu? certo io ti voleva far movere, con le tue proprie ruote et giovi.
Coro.
Gran cosa è i desiderare le cose cattive. per ciò che questo vecchio disideroso de la ingiustitia, non vuol rendere i danari che hà tolto impresto, et non vi si può rimediare, che hoggi non pigli la cosa, che lo farà sofista di quelle cose che hà incominciato à dir pervillania, e che subito qualche mal ne pigli. ond’io penso ch’egli subito trovarà quello che già atre volte cercava d’havere, un figlio grave, et dotto, ne’l dire le sententie contrarie à le giuste, à vincerle tutte, in quali fosse prattico, et se dira ogni cosa trista, et cattiva, forsi forsi vorà anch’esso essere mutolo.
Str.
Oime, oime, ò vicini, et parenti, et ò citadini aiutatemi che son battuto con ogni inganno, oime sventurato ne la testa, et in una massella. ò forca tu batti tuo padre?
Fid.
Sì ò padre.
Str.
Vedete ch’egli stesso confessa, che mi batte?
Fid.
Sì.
Str.
O sciagurato et del tuo padre ucciditore et ladro.