Pagina:Arrighi - La scapigliatura e il 6 febbrajo, Milano, Redaelli, 1862.djvu/211

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andate organizzando, diffuse in ogni parte, ma aventi il maggior centro d’azione in Milano.„

“Le condizioni della politica in quell’epoca — e chi non se ne ricorda? — non potevano essere più miserande... Nessuna probabilità di salute dall’Italia. Il Piemonte, appena uscito dalla lotta disuguale, sbattuto di forze, aveva bensì con Azeglio„ — giova ricordarlo! — “proclamato l’indirizzo italiano della sua politica, ma, al momento, trovavasi estenuato, pieno di magagne interne da riparare, impotente ad alcuna iniziativa popolare. L’impazienza di taluni era d’altronde illogica; se l’Italia aveva dovuto cadere nel 48 e 49, quando la rivoluzione e la libertà infiammavano il suo petto e le armi non mancavano alle sue braccia, come mai, appena vinta e prostrata, poteva ricuperare tosto le forze per tentare un altro movimento?„

A Milano dunque “erano in fase di formazione due partiti; quello dei liberali, che per distinguerli dai mazziniani chiamerò indipendenti, che aveva per iscopo l’azione preparatoria, ma senza programma politico determinato; e il partito dei mazziniani, cioè di quelli ciecamente devoti all’ex-tribuno e pronti a rispondere ad ogni sua chiamata. Questo partito aveva un programma: l’azione a qualunque costo.„ La compagnia brusca, era appunto un nucleo di capi “del partito indipendente, se pure poteva chiamarsi partito, perchè nacque naturalmente senza un capo supremo, senza proclami, senza agenti.