Pagina:Arrighi - La scapigliatura e il 6 febbrajo, Milano, Redaelli, 1862.djvu/266

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Otello sono sublimi. Ma per certe anime, invece, impastate soltanto di egoismo e di orgoglio, la gelosia non produrrà che odio e desiderio di vendetta, che sono le più vili fra le umane passioni.

Mentre s’avviava lentamente con questo inferno nel petto verso la sala della conversazione — dove sapeva di trovare il nonno, a cui contava far parte della sua sventura — passando dal salotto da pranzo, vide che si stava preparando la tavola per parecchi invitati. Ne chiese a un servo, che gli rispose aver ricevuto ordine dal signor conte di apparecchiare per sette, invece che per tre, e di non saperne di più. Allora, non senza provare una viva gioia di aver trovato un pretesto per ritornare dinanzi a quella donna, per cui provava un senso inesplicabile di attrazione e di ripulsione, ritornò sopra i suoi passi.

Lo sventurato — come un fantoccio a cui i fili nelle mani del burattinaio fanno muovere le braccia e le gambe — obbediva, senza saperne nè il perchè nè il come, alle voci contraddittorie delle diverse passioni che gli straziavano l’anima.


Dico il vero — se le dimensioni del mio racconto non mi vietassero di dilungarmi troppo nello studio di questi particolari — sarebbe prezzo dell’opera lo scrutare a fondo questo cuore di marito moderno, vero tipo di certi uomini arcigni e innamorati di sè stessi, superbi e deboli a un tempo, che appartengono esclusivamente alla nostra epoca,