Pagina:Arrighi - La scapigliatura e il 6 febbrajo, Milano, Redaelli, 1862.djvu/300

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stato di assoluta prostrazione, nel quale si sarebbe detto che non avesse neppure la coscienza del proprio dolore.

Ma poi, tornando la mente a poco a poco all’usato ufficio, l’orribile gruppo di idee, che gli formicolavano confuse nel cervello, si sciolse, ed il misero giovine, gettatosi nelle braccia del suo tutore, scoppiò in un dirotto e disperato pianto.

Allora cominciò la passione.

La sua sciagura gli si spiegò dinanzi in tutta la sua fatale verità, e gli straziò l’anima con un misto di rimorso, di orrore e di disperazione...


V’hanno dei dolori così sterminati che basta annunciarne la causa per averli descritti. Trovare il padre... per sapere d’averlo disonorato! Amare passionatamente una donna, e perderla per sempre... irremissibilmente, senza averne colpa... e, più ancora che perderla, sentir ribrezzo del proprio amore come d’un delitto, come d’un incesto! Se Noemi fosse morta il suo strazio non sarebbe stato così fiero; ... ma saperla viva, chissà come soffrente, e non doverla mai più rivedere; e sentirsi distaccato da lei da una fatalità ineluttabile; e dover quasi rinnegare anche il passato amore!

Una parola sola aveva spalancato un abisso fra lui e Noemi: ... ella, ch’egli amava ancora disperatamente... era divenuta a un tratto la moglie di suo padre.

Così in un colpo lo sventurato s’era veduto tron-