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L'INVESTIGAZIONE GIUDIZIARIA SCIENTIFICA 119

sentanti impronte visibili di dita lasciate dall'omicida su carta, su documenti, su vetri polverosi, persino su scorza d'albero. Tra i quali ci piace ricordare il documento fotografico ottenuto da Alfonso Bertillon sull'impronta di un dito sanguinoso lasciato su un vetro rotto dall'assassino, documento che arrestò definitivamente l'attenzione dei criminalisti sull'importanza presentata dalle impronte digitali lasciate sul luogo del delitto — e quello ottenuto dal nostro collega dott- Reiss, professore all'Università di Losanna, su un'impronta digitale, visibile, lasciata da un ladro notturno sovra un blocco di mastice ancora fresco.

3. La figura 2 mostra l'impronta digitale visibile, di cui sopra, trovata dal Bertillon: i segni caratteristici vi sono messi in evidenza. Si trattava dell'assassinio di un domestico trovato ucciso nella stanza di lavoro del padrone (rue St. Honoré a Parigi). L'assassino, dopo aver compiuto il delitto, aveva spezzato, con le mani insanguinate, il vetro di un medagliere, onde rubare le medaglie e monete preziose che vi erano esposte, ed era fuggito, senza lasciare traccie. Grazie, però, all'impronta delle dita sanguinose trovate sul vetro rotto, il Bertillon potè rinvenire nel casellario delle schede antropometriche, ove, grazie al suo notissimo metodo, sono classificate le schede di tutti gl'individui arrestati a Parigi, una scheda che presentava le medesime impronte. Fu così possibile, 24 ore dopo la scoperta dell'omicidio, tenere in mano la prova delle colpabilità dell'individuo indicato nella scheda. Queste schede — sia detto tra parentesi — contengono la fotografia, di faccia e di profilo, di ogni individuo arrestato, le impronte delle sue dieci dita, i suoi connotati antropometrici e cromatici, i suoi segni particolari e cicatrici, il nome, cognome, soprannome, luogo di nascita, condanna, ecc., ecc. Ne diamo un esempio alla figura 3, rammentando che