Pagina:Artusi - La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene, Landi, 1895.djvu/413

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e versatela sopra le mele che avrete collocate avanti in una cazzaruola tutte a un pari. Cuocetele in modo che restino intere, poi levatele asciutte, ponetele in una fruttiera, e quando saranno diaccie riempite e colmate i buchi lasciali dal torsolo con della gelatina di ribes N. 546 che, essendo rossa, spicca sul bianco delle mele e fa belluria. Restringete al fuoco il liquido rimasto nella cazzaruola per ridurlo a siroppo, indi passatelo da un pannolino bagnato, aggiungete al medesimo un’altra cucchiaiata di Kirsch e versatelo attorno alle mele preparate nel modo anzidetto che servirete diaccie.

Se non avete kirsch, servitevi di rosolio e se vi manca la gelatina di ribes supplite colle conserve.


509. - Pesche ripiene

Pesche spicche grosse poco mature, N. 6.
Savoiardi piccoli, N. 4.
Zucchero in polvere, grammi 80.
Mandorle dolci con 3 mandorle di pesca, gr. 50.
Cedro o arancio candito, grammi 10.
Mezzo bicchiere scarso di vino bianco buono.

Dividete le pesche in due parti, levate loro i noccioli ingrandendo alquanto i buchi ove stavano colla punta di un coltello; la polpa che levate unitela alle mandorle, già sbucciate, le quali pesterete finissime in un mortaio con grammi 50 del detto zucchero. A questo composto unite i savoiardi fatti in bricioli, e per ultimo il candito tagliato a piccolissimi dadi. Eccovi il ripieno col quale riempirete e colmerete i buchi delle dodici mezze pesche che poi collocherete pari pari e col ripieno all’insù in una teglia di rame.

Versate nella medesima il vino e i rimanenti gram-