finirono queste sollevazioni [1648]. Poco appresso il Mazzarino
le volle ravvivare, e mandò con una flotta francese il principe Tommaso
di Savoia, giá tutto spagnuolo, or avido di tôrre a Spagna un regno.
Ma questi non approdò nemmeno. Succeduto poi a Filippo IV il figliuolo
di lui, Carlo II, incapacissimo ed ultimo degli Austriaci spagnuoli
[1665], sollevossi [1674] Messina, e chiamò francesi, e bandí re Luigi
XIV, e guerreggiossi ivi e in gran parte dell’isola quattro anni;
fino a che Luigi XIV e i francesi l’abbandonarono, e gli spagnuoli
incrudelirono nelle vendette. — Ed anche a Fermo si tumultuò in simili
modi, cioè inutilissimamente. Noi vedemmo giá intorno alla metá del
secolo decimoquinto il tempo aureo delle congiure. Ora alla metá di
questo decimosettimo si può dir quello delle sollevazioni popolari
ne’ principati (perciocché non parlo di quelle fatte giá nelle nostre
repubblichette, dove elle furono quasi mezzo legale o costituzionale
di governo). Del resto, inefficaci vedemmo le congiure, ed inefficaci
vediamo le sollevazioni. Ma, scellerate le prime senza dubbio e sempre,
niun uomo ardirebbe dir sempre scellerate le seconde; non quelle sorte
senza congiura, senza ambizioni, per giusta ira comune contro ad una
vera e scelleratissima oppressione. Ma qui sta il punto, qui la gran
differenza tra quelle sollevazioni del Seicento, e quelle che si fanno
o si vorrebbon fare nell’Ottocento; ché allora appunto erano reali ed
estreme le oppressioni, le tirannie, e toglievano le vite o i mezzi
delle vite, le ultime sostanze al popolano, alla moglie ed a’ figli di
lui: mentre ora non sono tali tirannie; e ciò che «tirannia» si chiama,
non pesa su quelle vite o quell’ultime sostanze, né nemmeno su que’
popolani, ma piuttosto od anche solamente sulle ambizioni, sulle opere
de’ ricchi nobili o borghesi, sulla partecipazione che essi desiderano
a’ governi; la quale, sia pur giustamente desiderata, non è desiderata
dall’universale del popolo, non importa a lui. Dal che si conchiude poi
facilmente: primo, che quelle sollevazioni del Seicento furono senza
paragone piú innocenti che non sono o sarebbon queste nostre; e secondo
poi, che se quelle piú innocenti e sorte dall’offese vere fatte agli
interessi popolari furono pure mal sorrette