Pagina:Bandello - Novelle, Laterza 1910, I.djvu/169

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166 parte prima

Antonio la giovane e il tutto le promise. Ella, trovato il modo, rubò a la madre gioie e al padre buona somma di danari, e il tutto diede a l’amante; il quale, pagati i fattori del prezzo del riscatto, un’altra volta s’imbarcò e andò in Alessandria. Fu a questo secondo viaggio la fortuna favorevole, e Antonio con tanta diligenza al mercantare ed al guadagno attese, che la fama venne a Napoli come egli era tutto cangiato e che faceva benissimo i fatti suoi. Onde dopo qualche dì essendogli sì bene la mercanzia riuscita che egli era piú ricco che prima, attese a ricomperar le sue possessioni vendute, mandando di continovo danari a casa d’un suo zio che faceva i fatti suoi. Venuto poi a Napoli, in breve acquistò nome di costumato e ricco uomo. Il che fu a la sua Carmosina di gran piacere. Onde, parendo ad Antonio che piú non devesse essere rifiutato, fece al Minio di nuovo richieder la figliuola per moglie. Conoscendo il Minio Antonio esser per amor di Carmosina divenuto un altro uomo da quello che prima era, fu contento che il parentado si facesse. Sposò adunque Antonio la sua Carmosina meritevolmente acquistata e attese ad ordinare ciò che di bisogno era. Le nozze si fecero molto belle, e i dui amanti si ritrovavano i piú contenti del mondo. E, ragionando insieme, Antonio narrava a la bella moglie il dolore che ebbe quando fu per la povertá rifiutato, la deliberazione che fece di cangiar vita, la miserabil servitú che in Barbaria aveva sofferta; e quella, per pietá di lui dolcemente lagrimante, spesso basciava. Furono poi tutti dui gli sposi dal sacerdote benedetti e Antonio la sua diletta moglie a casa condusse, ove fece ai parenti e agli amici un solenne convito, aspettando tutti dui con infinito disio la seguente notte, ove speravano in qualche parte ammorzare le loro ardentissime fiamme. Ma la fortuna, pentita d’aver dopo tanti perigli e tante fatiche consolati questi dui amanti, le liete e festevoli nozze cangiò in amarissimo pianto. Era nel principio del mese di giugno, quando, fatta la cena, i dui novelli sposi furono allettati circa le due ore di notte, i quali si de’ credere che affettuosamente si abbracciassero ed insieme amorosamente prendessero il tanto desiato piacere. Ora, non essendo eglino stati