Pagina:Bandello - Novelle, Laterza 1910, I.djvu/235

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232 parte prima

Santa Maria Novella, narrò a la presenza sua frate Sebastiano Buontempo, maestro in sacra teologia e priore del detto convento. Essendomi paruta l’istoria degna d’eterna memoria, l'ho descritta, come vederete, ed al nome vostro dedicata. E come poteva io meglio collocarla, che un generoso atto d’una magnanima vergine ad un’altra vergine non meno onesta e magnanima, qual voi sète, donare? Attendete pur e perseverate, seguendo il camino che principiato avete, ché ogni giorno piú s’accrescerá in voi il desio de la vertú e de le buone lettere, le quali, usandole in bene, come giá fate, saranno cagione di rendervi ai futuri secoli immortale. State sana.


NOVELLA XVIII

Ottone terzo imperadore ama Gualdrada senza esser amato ed onoratamente la marita.


Voi dicevate, valoroso signore, che gran cosa vi pare, che una fanciulla, essendo da un innamorato ed ozioso giovine tentata e con frequenti ambasciate tutto il dí molestata, possa resistere, ed io vi risposi, che veramente non direi che non fosse cosa di qualche difficultá, ma bene v’affermo che, sia chi si voglia, o uomo o donna, che non fará se non tanto quanto vuole pur che la persona si deliberi. E perciò che promisi narrarvi a questo proposito una bella istorietta, in questa nobilissima cittá ad una nostra gentildonna avvenuta, ora che occupato in cose de la guerra non sète, brevemente ve la narrerò. Devete dunque sapere che Ottone III imperadore, ritornando da Roma ove da Gregorio V, sommo pontefice, fu con solennissima pompa di corona imperiale consacrato, si fermò in questa cittá, essendo alora tutta la Toscana ubidiente a l’imperadore, il quale il governo di quella commise a Ugone marchese Brandeburgense, suo cugino, che era uomo di singular giustizia e di molta stima appo tutti i popoli. Qui ritrovandosi nel giorno di San Giovanni Battista, che è il padrone tutelare di Firenze, ed essendo ne la chiesa di esso santo a messa, ove era concorsa tutta la cittá, vide una bellissima figliuola da