Pagina:Bandello - Novelle, Laterza 1910, I.djvu/293

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290 parte prima

d’amante vestito disse a colui che portava la scala: — Vedi che tu ponga la scala cosí destramente a la finestra che tu non faccia romore, perché, poi non ci fummo, la mia signora Fenicia mi disse che tu l’avevi appoggiata con troppo strepito. Fa’ destro e chetamente il tutto. — Queste parole senti chiaramente il signor Timbreo, che al core gli erano tanti pungenti ed acuti spiedi. E quantunque fosse solo ed altre armi che la spada non avesse, e quelli che passavano avessero, oltra le spade, due arme astate e forse fossero armati, nondimeno tanta e si mordace era la gelosia che gli rodeva il core e si grande lo sdegno che lo infiammava, che egli fu vicino de l’aguato uscire ed animosamente quegli assalendo ammazzar colui che amante esser de la Fenicia giudicava, o vero, restando morto, finire in un’ora tanti affanni quanti per soverchia pena miseramente sofferiva. Ma sovvenutoli de la data fede e grandissima viltá e sceleragine stimando i giá affidati da la sua parola assalire, tutto pieno di còlera, di stizza, d’ira e di furore, in sé rodendosi, attese de la cosa il fine. Cosi i tre, giunti dinanzi a la finestra de la casa di messer Lionato a quella banda che si è detto, molto soavemente al balcone la scala appoggiarono, e colui che l’amante rappresentava su vi sali ed entrò ne la casa come se dentro avesse avuto fidanza. Il che poi che lo sconsolato signor Timbreo ebbe veduto, e credendo fermamente che colui che salito era se n’andasse con Fenicia a giacere, assalito da fierissimo cordoglio si senti tutto svenire. Ma tanto pure in lui il giusto sdegno, com’egli credeva, puoté, che cacciata via ogni gelosia, il fervente e sincero amore che a Fenicia portava non solamente in tutto s’affreddò, ma in crudel odio si converse. Onde, non volendo altrimenti aspettare che il suo rivale venisse fuori da ’l luogo ov’era appiattato, parti ed al suo albergo se ne ritornò. Il giovine, che veduto l’aveva partire e chiaramente conosciutolo, quello di lui pensò che in effetto era. Il perché non dopo molto fece un suo segno ed il salito servidore dismontò, e di brigata a casa del signor Girondo se n’andarono, al quale narrato il tutto, egli fece di questo meravigliosa festa e giá gli pareva esser de la bella Fenicia possessore. Il signor Timbreo,