Pagina:Bandello - Novelle, Laterza 1910, I.djvu/334

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novella xxiv 331

gli perdonò molto graziosamente, e gli manifestò l’audace e presontuoso assalto che con parole fatto le aveva il ribaldo maggiordomo. Averebbe voluto alora il signore che il traditore fosse stato vivo a ciò che di nuovo l’avesse potuto vedere a brano a brano lacerare dai famelici lioni, parendoli che la sceleratezza di lui meritasse mille crudelissime morti. Fece poi esso signore su l’entrata del suo castello intagliare da scultori eccellenti in finissimi marmi tutta questa istoria, a ciò che la memoria ne durasse perpetuamente, come da chi va a quel castello ancora oggi si vede. Eccovi che sfortunato fine ebbe il mal regolato appetito del disonesto e disleal servitore, degno di molto più fiera ed acerba morte di quella che miseramente fece. Onde si può con verità conchiudere che le cose cominciate con cattivo principio conseguino di rado buon fine, come per il contrario le principiate bene ordinariamente vanno di bene in meglio con ottimo fine.