Pagina:Bandello - Novelle, Laterza 1911, III.djvu/469

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466 PARTE SECONDA e il tutto ordinatamente a don Giovanni narrò. Il cavaliero, udita questa novella, dubitò che la cosa fosse stata a mano fatta e ordita, e che la duchessa senza fallo l’avesse beffato. Nondimeno egli sofferiva grande ed indicibil pena, e tuttavia gli pareva che le sue fiamme vie più s’infiammassero e il desio di veder la duchessa ogni momento d’ora più crescesse, di modo che lo sfortunato amante, ardendo, agghiacciando, sperando e disperando e più che mai amando, menava una pessima vita. Mentre che egli in questa maniera si consumava e la duchessa non meno di lui si struggeva, avvenne che gli alamanni, fatta una poderosa oste, assalirono la Francia, guastando e ardendo ovunque andavano. Il duca di Savoia, come generai capitano del re essendone a buon'ora avvertito, cavalcò con tutte le genti d’arme al contrasto. Ma prima che partisse da Turino, lasciò suo luogotenente generale un suo parente che era conte di Pancalieri, col Conseglio, appresso la duchessa. Cominciò il conte a governar le cose del ducato a la meglio che sapeva, e il tutto, secondo che il duca aveva ordinato, conferiva con la duchessa, di modo che ognora le era appresso. E conversando assiduamente con lei e veggendola bellissima, di governator de lo stato divenne consideratore ed amatore de la bellezza de la duchessa, e di cosi fatto modo e tanto fieramente se n’innamorò che non trovava riposo. Egli mai non aveva avuta moglie né figliuoli, ma teneva in luogo di proprio figliuolo un suo nipote, figliuolo d’un suo fratello che era signor di Raco- nigi, il qual giovine stava in corte de la duchessa, e poteva aver quindici o sedeci anni quando primieramente ci venne, e già più di dui anni servito aveva, ed era assai bello e costumato. Il conte suo zio che sentiva un poco de lo scemo anzi che no, trasportato da l’amoroso ed ingordo appetito, persuadendosi che donna, quantunque grande e bella, non ci fosse che non devesse aver di grazia d’esser da lui amata, ardi richieder la duchessa d'amore e narrarle come per amor di lei fieramente ardeva. Ella, che altrove aveva i suoi pensieri collocati e non averia degnato mostrargli la punta d’una de le sue scarpette, con rigido viso gli disse che di simil sciocchezza