prevosto de la magione del re tutti quattro a man salva presi, e insieme con loro l’usciero col cui mezzo i dui amanti le due dame si godevano. Il romoreggiar di questo fatto per la corte e per tutto fu grande e la meraviglia grandissima. La reina di Navarra e la cognata furono prigionere, per comandamento del re condotte subito a Castello Gagliardo d’Andeli, ove, lungo tempo consumate da la prigionia e dal duro vivere e altri disagi che soffrivano, si morirono in miseria grandissima, e senza onore alcuno di sepoltura furono poveramente interrate. In quel medesimo tempo che l’adulterio de le due dame si scoperse, a ciò che parte nessuna de la casa reale non restasse senza biasimo,
fu Giovanna di Borgogna moglie di Filippo Lungo anco ella
accusata d'adulterio e nel castello Dourdan imprigionata; ma
essendo innocente, fu giuridicamente dal parlamento di Parigi
assoluta e giudicata donna onesta e d’onore. I dui altri adulteri,
Gualtieri e Filippo di Dannoi, formato il processo loro dai signori
de la corte del parlamento parigino, avendo senza tormento alcuno l’adulterio confessato, furono per finale sentenzia condannati che publicamente fussero loro i membri genitali tagliati via
e le persone loro da capo a piedi scorticate di modo che tutta
la pelle se gli levasse; il che dal manigoldo fu subito publicamente, con grandissimo dolore dei dui giovini, essequito. Furono
poi vituperosamente condutti ad una forca e quivi per la gola
impiccati. L’usciero medesimamente che agli adulteri teneva
mano fu anco egli impiccato. Morta che fu in carcere Margarita, Luigi Utino prese ne le seconde nozze Clemenzia figliuola
di Carlo Martello, primogenito di Carlo secondo re di Sicilia.
Medesimamente Carlo, morendo Bianca, sposò per sua moglie
Maria, figliuola di Giovanni di Lucemborgo figliuolo d’Enrico
imperadore.
M. Bandullo, Novelle,