Pagina:Bandello - Novelle. 2, 1853.djvu/231

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mirava faceva d’inusitata dolcezza sentir nuovo e dolcissimo ingombramento: di modo che l’abbate che ad altro non attendeva, vista la sua donna così bella, di nuovo desio sentendosi il petto fieramente acceso, fattosele innanzi e tratta del fodro la tagliente spada, cominciò a volerle far violenza per rapirla; onde i servitori veggendo quello che il loro signor faceva, tutti ad un tratto con l’arme in mano fecero un cerchio a la giovanetta, e cominciarono gli spaventati parenti di lei a sgridare e far altre cose che in simili insulti si costuman usare. Nè di questo contenti, al petto ed a la gola dei gridanti e mercè ad alta voce chiamanti padre e madre de la giovane, tutte le spade vibrarono, cercando talmente da la figliuola separarli che più di leggero quella potessero gremire. Da l’altra parte l’abbate si sforzava a la giovane le mani metter a dosso e di quella impadronirsi. Quale è di voi, o graziose donne, che non si senta tremar il delicato cor nel casto petto e che di pietà non si cominci tutta a commuoversi e intenerirsi? Io per me mi sento morir la parola in bocca e così mancar le forze del dire, che quasi non so più snodar la lingua a seguir il resto, tanta è la compassione che io ho del povero padre, de la meschina madre e de la infelice giovane. Ora ripigliando alquanto le consuete forze, non mi stenderò molto in dimostrarvi quale e quanta fosse la paura che ebbero gli sfortunati quando tante fulminee spade si videro loro d’ogn’intorno esser brandite. Ciascuna di voi, pietose donne, da se stessa pigli l’essempio e s’imagini con una figliuola da marito esser in simil mischia e così grave periglio. Che animo, che pensiero, che consiglio fòra il vostro, se in così miserabil caso il tempestoso vento de la strabocchevol fortuna, o donne, vi sospingesse? Certo io credo che in simil fortunevol pericolo tutte isvenireste. Ma ritornando a la mia istoria, vi dico che tantosto che la intrepida giovane vide l’abbate a lei avventarsi e gli altri rabbiosamente a torno ai parenti combattere, pensando che di tutto questo assalimento ella sola era potissima cagione, in un tratto fece tra sè mille pensieri e in un subito, imperò che carestia di tempo aveva, da nuovo consiglio sovrapresa, con animo forse più forte, audace e magnanimo che a fanciulla di così basso legnaggio non era convenevole, fatto buonissimo viso, a l’abbate rivolta quasi sorridendo in questo modo disse: – Signor abbate, dammi quella nuda spada che hai in mano, a ciò che io per me stessa faccia in un punto di te, signore, e di me aspra vendetta contra questo mio geloso padre che per la vecchiaia è scemonnito, ed è sempre stato cagione