Pagina:Bandello - Novelle. 3, 1853.djvu/390

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ella suole tutto il dì dare a chi punto in lei si confida. Il che è manifestissimo argomento che di sotto al globo lunare non è cosa stabile, e perciò che in queste basse cose non si può trovar la nostra felicità, ma che ella è ai buoni dal nostro signor Iddio colà su ne l’empireo cielo apparecchiata. Nondimeno noi ci lasciamo così abbagliare da le apparenti dolcezze che crediamo essere vere, massimamente ne le cose amorose, che noi, ingannati da quelle, ci lasciamo trasportare a mille inconvenienti e bene spesso a miserabil morte. E di simil errori tutto il dì n’accadeno assai essempi, come nuovamente a Bruggia di Fiandra è avvenuto, secondo che questi dì messer Niccolò Nettoli mercadante fiorentino, che lungo tempo in Fiandra ha negoziato, in una buona compagnia con una novella dimostrò. La quale io, avendola scritta, vi mando e dono, a ciò che veggiate che di voi sono ricordevole, e medesimamente del magnifico vostro fratello il capitano Gian Battista Olivo, al quale desidero questa esser commune. State sano.

Arnolfo fiandrese si finge esser di gran legnaggio ed inganna una fanciulla, con altri accidenti e morte di lui.


Fu già Bruggia in Fiandra terra molto famosa e mercantile, frequentata da tutti i mercadanti de l’Europa; ma poi che in Anversa i mercadanti hanno fatto la residenza loro, le cose di Bruggia sono assai mancate. Nondimeno, quanto appartiene a le lane, il medesimo traffico oggidì vi si fa che prima era consueto di farvisi. Ci sono ancora di ricchi gentiluomini, i quali molto splendidamente vivono. Avvenne non è molto che Arnolfo nato in Guant, che latinamente Gandavum si chiama, essendo povero giovine, andò a Bruggia per trovar padrone. Egli era di buonissimo e molto generoso aspetto e di civili costumi ornato, di modo che dimostrava esser figliuolo d’alcuno gran gentiluomo. Ora s’acconciò egli in Bruggia per servidore d’un ricchissimo mercadante, e in casa serviva tanto accomodatamente che non ci era persona che non l’amasse. Aveva il padrone tra gli altri figliuoli una figliuola di quindeci anni, tutta gentile ed avvenente e molto bella. Di lei Arnolfo fieramente e più assai che a lui non si conveniva s’innammorò, e seco essendosi domesticato, cominciò a poco a poco a manifestarle il suo amore, e con sì fatto modo le sue passioni le discoperse che la giovanetta volentieri l’ascoltava. Egli, per