Pagina:Barrili - Arrigo il Savio, Milano, Treves, 1886.djvu/21

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— Con le tue buone notizie tu saresti capace di rovinarmi, — rispose. — Dunque gli è un Creso?

— Eh, — disse il servitore, — se lo intende per ricco sfondato, metta pure.

— E che fortuna gli fai? sentiamo.

— Così su due piedi, non saprei.

— Prendi una sedia; non far complimenti.

— Oh illustrissimo, le pare? Dicevo così per dire. Ma infine, calcolando alla grossa, se sa liquidare a tempo, ha già un milione e mezzo, come è certo che io ho, per grazia di Vossignoria, quarantuna lira e ottantotto centesimi. —

Il signor Gonzaga non istette a fare i conti sull’aggio dell’oro. All’annunzio del milione e mezzo aveva già dato un balzo sulla poltrona.

— Hai detto? — gridò, ficcando gli occhi addosso al servitore. — E se non sa liquidare?

— Oh, non c’è questo pericolo, perchè il cavaliere conosce molto bene i suoi interessi. Ma posto il caso....