Pagina:Barrili - Il prato maledetto, Treves, 1896.djvu/177

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Sansone ò morto, e io non vedo chi possa sperare di uguagliarlo, tra i vivi. Io dunque dico, messere castellano, che è impossibile ad un uomo di falciar da solo il maggese di San Donato in tre giorni. Chi lo promette, inganna sè stesso, o vuole ingannar gli altri, facendo troppo assegnamento sul numero dei competitori, il cui lavoro lo salverà dal rischio di dover giungere ad una chiara dimostrazione della sua tracotanza.

— Di questo giudicherò io, con gli scabini che mi assisteranno; — rispose Rainerio. — Non m’insegnare come giustizia vada fatta, villano! Se vuoi entrare in gara, devi cianciar meno e operare di più, accettando di provarti con chi propone il termine più breve. E tu e gli altri vi aggiusterete come potrete. Chi avrà miglior lino farà miglior tela. —

Si ragionava male, col castellano Rainerio. Nè altro osò aggiungere Marbaudo; tanto più che un gesto del castellano gli diceva chiaro: — non ho altro tempo da perdere con un villano tuo pari.