Pagina:Barzini - La metà del mondo vista da un'automobile, Milano, Hoepli, 1908.djvu/120

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76 capitolo iv.


nita di fiori. Una figura staccata da un vaso Chien-long. Non arriva qui la moda di Pechino; vivono ancora costumi di secoli andati. La dama è preceduta e seguita da servi; si reca forse ad una festa: ci fermiamo a guardarla mentre attraversa un ponticello ad arco, e scorgendoci essa si copre il volto con la manica graziosamente.

Abbiamo girovagato nel villaggio dopo aver lasciato l’automobile in un caravanserraglio fuori delle mura. Quando siamo rientrati abbiamo trovato il cortile pieno di gente, di cammelli, di carri, di cavalli. Erano arrivate delle carovane. Il personale dell’albergo era in gran faccende; misurava a cumuli enormi le granaglie per gli animali; correva a portare agli uomini vassoi colmi di riso fumante e alte pile di focaccie. In un angolo della corte uno stregone, per mezzo di una candela accesa e di parole magiche, faceva scongiuri per la guarigione di un vecchio mulo ammalato, il quale subiva l’incantesimo con rassegnazione in mezzo ad un pubblico silenzioso. Nelle ampie cucine fumose tutti i fuochi erano accesi, ed alla luce rossastra di fiaccole di sego s’agitavano i cuochi dai torso ignudo e sudante, simili a fabbri in un’antica fucina, intorno all’automobile un altro affollamento si ostinava a cercare la bestia. Ci siamo accorti che l’idea della bestia appare al contadino cinese come la spiegazione più logica del fenomeno. Soltanto, i più intelligenti ritengono non si tratti di un cavallo, ma di un qualche ignoto animale favoloso fatto prigioniero da noi; e quando odono il roco urlo della tromba dicono: Ecco la sua voce!

In quel tumulto da fiera sono apparsi due soldati russi, col fucile a baionetta in canna; erano soldati della Legazione che scortavano la posta russa per Kalgan e Kiakhta. Venivano da Pechino, e ci hanno portato notizie delle altre automobili che sapevamo giunte la sera precedente a Pa-ta-ling. Le avevano incontrate al di qua della Muraglia; esse avrebbero passata la notte a Huai-lai. Noi avevamo percorso dall’alba 65 chilometri, dei quali 20 col motore. Eravamo avanti agli altri di 35 chilometri; ci avrebbero raggiunto a Kalgan.