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148 la battaglia fra le nevi


notizia della vittoria al Passo del Cavallo sollevasse un urlo di entusiasmo dalle truppe di attacco. Il Passo del Cavallo è vicino, fra il Freikofel e il Pal Grande.

Non si sa perchè si chiami così quel valico rude, al quale neanche il mulo forse arriva, quel passaggio da contrabbandieri che scende al vallone dell’Anger inoltrandosi al piede delle immani scogliere del Freikofel e i dirupi del Pal Piccolo. La linea delle posizioni, correndo lungo le creste, scende nel vallone del Passo del Cavallo da sporgenza a sporgenza, facendo di ogni massiccio una ridotta, di ogni fenditura una trincea. Prima della battaglia il Passo era austriaco.

La fronte nemica in quel punto insinuava una punta, formava un saliente, tendeva ad affacciarsi verso la nostra vallata, come cercando l’aspra strada tortuosa di Stavoli Roner che sale fin lì per la selva, fra le rocce, lungo lo scosceso declivio meridionale dei monti. Era una minaccia.

Il Comando della Regione aveva bene saputo pararla, consolidando sempre più le posizioni fiancheggianti e dominanti, ed aveva anche da tempo studiato un piano di azione per impadronirsi del passo. Ma le intemperie, le tormente, le nevicate enormi, avevano impedito ogni tentativo. Avvenuta la sorpresa del Pal Piccolo. Il Comando del Sotto-Settore dell’Alto Bût ha mandato l’ordine alle forze di Pal Grande e del