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per l'arma aerea 49


ropa immaginava l’aeroplano lanciato fuori della guerra, nel cielo silenzioso di città tranquille, per demolire case e spargere sangue di bambini e di donne. Anche per l’uso delle nuove armi si manteneva nei nostri paesi il senso di una lotta leale e legale, la tradizione della guerra onorata. La Germania sola preparava l’aeroplano a scellerate missioni.

Quelle prime incursioni di Tauben bombardatori sulla capitale francese segnarono l’inizio di una rivoluzione in tutti i principii del volo militare. La guerra si allargava nei cieli. Cominciò allora, fra la Francia e la Germania, una gara febbrile, concitata, gigantesca, per la supremazia nell’aria. Urgeva alla Francia la difesa dei suoi grandi centri abitati. La scienza e l’industria furono chiamate a fare il massimo sforzo per la immane lotta, piena di alternative, nutrita di eroismi favolosi. Si fondarono nuove officine, e nuove scuole, e nuovi campi di aviazione; si crearono macchine volanti sempre più armate; ad ogni trovata del nemico si rispondeva con pronte invenzioni di maggiore efficacia; il numero dei piloti crebbe a legioni; la tattica stessa delle azioni subì continue e profonde modifiche al comparire successivo di nuovi e straordinari aeroplani. Cinquanta anni di pace non avrebbero portato forse il volo umano ai progressi che esso ha raggiunto per le tragiche vicende della immensa lotta nel cielo francese.

Barzini. Fra le Alpi, ecc. 4