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la dittatura militare 39


Quando la cuccagna durava già da tempo, capitò un maggiore inviato da un generale a sciogliere la allegra compagnia, tanto benemerita della difesa dell’Austria.

Avrei da aggiungere qualche cosa sulla sfacciata partecipazione dell’armata a feste e dimostrazioni di partito, che urtano coi sentimenti della maggioranza della popolazione, ma sorvolo, per dire in chiusa del mio discorso qualche cosa sulla dittatura militare, inaugurata nel Trentino, sotto il regime del signor Hetzendorf.

Non esagero, miei signori; io racconto fatti che avvengono giorno per giorno e posso aggiungere che questi fatti sono in relazione con speciali disposizioni prese dall’autorità militare.

Con una circolare proveniente dall’autorità militare ed inviata alle autorità politiche, si sono dati ordini di trattare il paese con eccezionali rigori. È un vero piano di dittatura militare. Riferisco alcuni punti di questo documento. Si reclama anzitutto di negare o togliere ai sudditi del Regno, dimoranti nel Trentino, le concessioni industriali e i mezzi di lavoro e di procedere, appena c’è qualche pretesto, a sfratti. Si chiede di proibire l’investimento di capitali italiani nelle industrie. Si impone di difficoltare l’ingresso nel Trentino ai pastori del Regno con le armente, usando il pretesto delle malattie. Si consiglia di tormentare tutte le associazioni di carattere nazionale, impedendo feste, gite, ritrovi. Si consiglia di trovare pretesti per sciogliere le Società maggiori. Si suggerisce di impedire alle società alpinistiche italiane del Trentino di costruire pro-