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esercito e nazioni in austria 79


Per il fatto che il mio antimilitarismo si basa su questi principii, io non mi son trovato nella condizione dei colleghi di parte popolare di dover per dodici giorni pensare se dovevo votare pro o contro: per me un tale assillo di coscienza non c’è mai stato.

È vero. Non mi sarebbe stato possibile di contrattare, come i colleghi di parte popolare, mandando alti messaggi a Vienna, per veder di ottenere, come dicono i maligni, dei compensi in contanti.

Ma considerando anche la cosa non come un quesito di patriottismo a base finanziaria, ma come una questione di coscienza, io non ho da risolvere, alcun dubbio; nè sento di dovere, come hanno fatto i popolari, purgarmi dalla taccia di antipatriottismo, che il relatore on. Schraffl regala a chi, pur avendo votato altre leggi militari, non subisce anche questa.

Eppure anche se il voto dei colleghi popolari di parte italiana è dettato da sentimenti molto differenti, pure io mi rallegro vivamente che tutti gli italiani di questa Camera si schierino contro il progetto militare, anche per un’altra ragione: perchè in fondo noi viviamo in uno Stato che misconosce completamente tutti i diritti e tutti gli interessi degli italiani; noi viviamo in uno Stato il quale ha molto di frequente ignobili voci di provocazione contro la nostra nazione madre. Viviamo in uno Stato dove, pur esistendo la triplice alleanza, pur essendo frequenti gli amichevoli convegni sulle ridenti spiaggie adriatiche fra Berchtold e Di San Giuliano, pur essendo fre-