Pagina:Battisti, campagna autonomistica, 1901.djvu/33

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L’accenno alla inerzia fenomenale della borghesia ed alla politica meschina delle benevole aspettative vi era piuttosto vivo ed ebbe il suo effetto.

La stampa liberale ispirata in allora dal D.r Riccabona, l’uomo della famosa politica «ferma ma prudente», di Trento infatti, accolse quel programma con sorriso di scherno, ma mostrò di averlo capito assai bene: di aver intuito, cioè, quello che gli scrittori dello stesso pensavano e che nel primo numero non avevano per anco detto.

«Si capisce, scriveva l’A. Adige, che il Popolo avrebbe voluto che i nostri deputati facessero un po’ di commedia ostruzionistica.»1

Benissimo! Essi d’ostruzionismo non avevano ancora parlato, ma pensavano che l’ostruzionismo poteva esser una delle armi più adatte a conquistare quelle libertà che in Austria non si hanno.

Certo l’astensione, fatta come la facevano i deputati trentini, non poteva portar frutti; unico frutto che avea portato era stato un assopimento così letargico del paese che nell’elezione del 1899 i candidati-protesta del partito liberale conservatore ebbero in certi paesi meno voti del numero dei membri formanti la commissione addetta allo scrutinio elettorale!

Simili osservazioni costituivano un delitto di lesa patria e il vocabolario delle punzecchiature, delle frecciate ironiche, degli aggettivi di compassione e di sprezzo fu tutto messo in opera contro il Popolo.

A difesa dell’astensione o meglio del modo in cui si praticava l’astensione si diceva che mai dal governo centrale o provinciale e dai vari partiti tirolesi s’era potuto ottenere quello che negli ultimi anni s’era ottenuto: il riconoscimento della questione da parte dei ministeri, la discussione di essa da parte della stampa avversaria. Era questo un argomento suggerito solo o da ignoranza o da malafede. E diciamo ciò perchè non è punto vero che il governo avesse sdegnato ogni discussione prima della tattica d’astensione. Ci furono dei periodi nella storia nostra, in



  1. Vedi A. Adige del 9-10 Aprile.