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i miracoli più straordinarj, e le grazie più segnalate tennero luogo della umana politica. Ma come è proprietà dell’errore il sottodividersi all’infinito; così le scienze che ne nacquero, fecero degli uomini una fanatica moltitudine di ciechi, che in un chiuso laberinto si urtano e si scompigliano, di modo che alcune anime sensibili e filosofiche regrettarono per sino l’antico stato selvaggio. Ecco la prima epoca, in cui le cognizioni, o per dir meglio le opinioni, sono dannose.

La seconda è nel difficile e terribile passaggio dagli errori alla verità; dalla oscurità non conosciuta, alla luce. L’urto immenso degli errori utili ai pochi potenti, contro le verità utili ai molti deboli, l’avvicinamento ed il fermento delle passioni che si destano in quella occasione, fanno infiniti mali alla misera umanità. Chiunque riflette sulle storie, le quali dopo certi intervalli di tempo si rassomigliano quanto alle epoche prin-