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Pietro Bembo - Rime

e le sue doti l’alma ardita e balda,
da te donate, ha contra te rivolte,4

or che m’ha ‘l verno in fredda e bianca falda
di neve il mento e queste chiome involte,
mi dona, ond’io con piena fede e salda,
Padre, t’onori e le tue voci ascolte.8

Non membrar le mie colpe, e poi ch’adietro
tornar non ponno i mal passati tempi,
reggi tu del camin quel che m’avanza;11

e sì ‘l mio cor del tuo desio rïempi,
che quella, che ‘n te sempre ebbi, speranza,
quantunque peccator, non sia di vetro.14

CLXV.

Signor, quella pietà, che ti constrinse
morendo far del nostro fallo ammenda,
da l’ira tua ne copra e ne difenda.

Vedi, Padre cortese,
l’alto visco mondan com’è tenace,5
e le reti, che tese
ne son da l’aversario empio e fallace,
quanto hanno intorno a sé di quel che piace:
però s’aven, che spesso uom se ne prenda,
questo talor pietoso a noi ti renda.10

Non si nega, Signore,
che ‘l peccar nostro senza fin non sia;
ma se non fosse errore,
campo da usar la tua pietà natia
non avresti: la qual perché non stia15


Letteratura italiana Einaudi 107