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Pietro Bembo - Rime


non cura men le dolorose strida
de la misera turba, che si vede
perir nel frale e già sdruscito legno,8

ched ella i prieghi miei: dura mercede.
Ma così va, chi per sua luce e guida
prende bel ciglio e non cortese ingegno.14

LIX.

Se deste a la mia lingua tanta fede,
Madonna, quanta al cor doglia e martiri,
non girian tutti al vento i miei sospiri,
né sempre indarno chiederei mercede.4

Ma ‘l vostro duro orgoglio, che non crede
al mio mal, perch’io parli ancora e spiri,
cagion sarà, ch’i miei brevi desiri
finisca morte, che già m’ode e vede.8

E io ne prego lei e chi mi strinse
nel forte nodo, alor che prima in noi
un sol piacer ben mille ragion vinse;11

che potrà sempre il mondo dir di voi:
questa fera e crudele a morte spinse
un, che l’amò via piú che gli occhi suoi.14

LX.

Rime leggiadre, che novellamente
portaste nel mio cor dolce veneno,
e tu stil d’armonia, di grazia pieno,
com’ella, che ti fa, puro e lucente,4


Letteratura italiana Einaudi 38