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Sommario

XCI. Mentre ‘l fero destin mi toglie e vieta 57
XCII. Perché sia forse a la futura gente 58
XCIII. Questa del nostro lito antica sponda 58
XCIV. La fera che scolpita nel cor tengo 59
XCV. Mentre di me la verde abile scorza 59
XCVI. Se tutti i miei prim’anni a parte a parte 60
XCVII. Già donna, or dea, nel cui verginal 60
XCVIII. In poca libertà con molti affanni 61
XCIX. I chiari giorni miei passâr volando 62
C. Sento l’odor da lunge e ‘l fresco e l’ôra 62
CI. Ombre, in cui spesso il mio sol vibra 63
CII. Fiume, onde armato il mio buon vicin 63
CIII. Se voi sapete che ‘l morir ne doglia 64
CIV. Molza, che fa la donna tua, che tanto 64
CV. Se la piú dura quercia, che l’alpe aggia 65
CVI Per far tosto di me polvere et ombra 66
CVII. Sì levemente in ramo alpino fronda 66
CVIII. Tanto è ch’assenzo e fele e rodo e suggo 67
CIX. La nostra e di Giesù nemica gente 67
CX. Da torvi agli occhi miei s’a voi diede ale 68
CXI. Pon Febo mano a la tua nobil arte 68
CXII. Tenace e saldo, e non par che m’aggrave 69
CXIII. Mentre navi e cavalli e schiere armate 70
CXIV. Arsi, Bernardo, in foco chiaro e lento 70
CXV. Se de le mie ricchezze care e tante 71
CXVI. Signor, che parti e tempri gli elementi 71
CXVII. Che gioverà da l’alma avere scosso 72
CXVIII. Signor, che per giovar sei Giove detto 72
CXIX. Uscito fuor de la prigion trilustre 73
CXX. Signor del ciel, s’alcun prego ti move, 74

Letteratura italiana Einaudi vi