Pagina:Bentivoglio, Guido – Memorie e lettere, 1934 – BEIC 1753078.djvu/81

Da Wikisource.

libro primo - capitolo vii 75


toscani in bocca succhiando il latte. E se ne viddero in breve tempo le prove, perché egli a pena uscito di puerizia improvisava con tanta facilitá e felicitá sopra ogni materia in ottava rima che faceva restarne con maraviglia tutti quelli che l’udivano. E nella persona mia propria ne viddi un giorno il medesimo e un particolare esempio qui in Roma. Avevami papa Paolo quinto destinato alla nunziatura di Fiandra giovine ancora di ventiotto anni con soprabbondanza d’onore che suppliva molto piú le mie imperfezioni che la mia etá. Io aveva grande intrinsichezza col duca di Bracciano don Virginio Orsino capo di quella casa, signore di rarissimo ingegno e d’altre rarissime qualitá. Prima che io partissi di Roma egli volle onorarmi con un nobil pranso, al quale invitò due cardinali di stima grande: l’uno era il cardinale Acquaviva delle cui virtú ho parlato di sopra, e l’altro era il cardinale Lodovico de Torres chiamato di Monreale per l’arcivescovato che godeva di quella cittá, e che da Paolo quinto era stato promosso al grado di cardinale. Questo pure era gran litterato e gran signore mio, e poco prima egli mi aveva consacrato arcivescovo titolare di Rodi. Al medesimo pranso trovossi monsignor Roberto Ubaldini, maestro di camera allora del papa e che pochi mesi di poi fu inviato nunzio in Francia, e dopo molti anni promosso in quel regno alla porpora. Il Quarengo ch’era in quel tempo in Roma fu parimente uno de’ convitati; un altro fu monsignor Alessandro Burgi vescovo di Borgo san Sepolcro, uomo pure di stima grande in materia di lettere, e vi si trovò particolarmente Giovan Battista Strozzi nominato di sopra, e la compagnia veramente non poteva essere né piú nobile né piú erudita né piú dilettevole. Aveva lo Strozzi menato con sé il Ciampoli per servirsi di lui e del suo talento da improvisare; onde finito il pranso fu pregato lo Strozzi che gli facesse dire qualche ottava a quel modo, e non so come gli fu dato per materia che dicesse qualche cosa intorno alla mia persona ed al mio nuovo impiego. Tre furono l’ottave ch’egli compose subito e con tanto applauso di tutti noi, che uno gareggiava con l’altro in mostrarlo. Tale