Pagina:Bertondelli - Ristretto Della Valsugana, 1665.djvu/20

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16 Ristretto


deboli, e di puoche forze. Commandò la nostra autorità si fabricasse una Città nelle pianure Tridentine, la stretezza del Territorio non può soggiacere à spese tanto gravi; la nostra vigilanza hebbe l'occhio (mediante le competenti mercedi) acciò dovessero tutti concorrere ad'opera di tanta consequenza, cioè à cingere di mura la nuova Città. Sete confinanti, havete la vostra Citta à questa contigua. Conviensi però con commun soccorso, con minor aggravio, con maggior gusto universale, et più sicurezza, ultimare quello, che non portebbe esser terminato col solo aiuto de puochi. Da questo nostro Decreto niun resterà libero. State sani.

Fù dunque fondamentale la causa, che la Valsugana nei andati Secoli restasse incorporata con la Città di Feltre, per haver havuto insieme l'Origine dall'istessi Popoli Euganei, come afferma l'istesso Bonifacio; così nella spirirualità rimanesse anco sua Diocesana, per haver havuto da un medesimo Santo Vescovo la Fede Catholica, che con somma pietà fu sempre anco devotamente custodita.

Et quanto al regimento temporale è indubitato, che soggiacè all'istessa fortuna di Feltre; dopò che Roma fù (per così dire) retrice del Mondo tutto, fù sottoposto al suo Dominio; e dopò, che restò soggiogato da Senoni Francesi, quali da Romani superati, ritornò sotto al governo Romano, e finalmente tramontata, che fù la fortuna Romana in quella d'Imperatori, da questi fù governato, ma poscia da Barbari ottenuto, et poi da Marcello Romano Capitanio de Cavalli dell'Imperatore fù acquistato, che nell'anno di nostra salute 421. (come scrive il Bonifacio) fù creato Conte di Feltre, di Belluno, et Ceneda, et fabricò nella summità d'un Colle della parte d'Oriente per guardia della Città di Feltre un Cartello, che da lui Marcellone fù detto, che fù poi da Attila distrutto. Et l'anno 452. restò Feltre sotto il Dominio


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