Pagina:Bettinelli - Opere edite e inedite, Tomo 3, 1799.djvu/249

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226 Note.

animi suum quemdam a natura habet vultum & sowtm, & gestum: E QuintilianoCun$ valeant rnultum verba per se, & vox prò.

priam vim adjiciat rebus, <& gestus motusque significet ali quid, projeclo perfeBunt quiddam, cum omnia cojerint, fieri necesse est. io.

NOTA VII. La danza non meno dee parlare, scolpire, dipignere, mover, cantare, persuadere, come la musica, Ja poesia; e bisogna ben imprimer nell’animo tal idea per chi ha vero gusto, e vuol averlo a dispetto di tanti rivolgimenti ed errori, che offuscano sempre più il destino delle bell’arti. Sì: la danza de’salti, e delle capriole non è l’arte del ballo; ella è mover gambe, e braccia.

Il vero ballo, il ballo degno di questo nome e degno sol del teatro è l’arte d’esprimere co’movimenti vari delle membra le varie passioni dell’anima; è imitare le azioni passionate dell’uomo. Dunque un danzator vero esser deve un pantomimo, cioè pittore, scultore, oratore, poeta, cantore’. Tali furono la celebre Empusa e il Proteo tra greci, Esopo e Roscio, poi Pilade e Battilo tra i roma.