Pagina:Bettinelli - Opere edite e inedite, Tomo 4, 1799.djvu/262

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258 Note.

vedere. Alle quali contraddicendogli io, e replicando egli all’ incontro, ci conducemmo « un giorno a tale, ch’egli mi disse: poiché non posso persuadervi colle ragioni, vi sgannerò coll’ esperieuza, e farò che voi cogli oc-’ chj stessi veggiate quello spirito-, di cui non volete prestar fede alle mie parole. Io accetti tai la proferta, e il seguente giorno stando^ noi tutti soli a seder presso il fuoco, egli ri-^ volto lo sgu’rdo verso una finestra, e tenen-; doloyi un pezzo fitto, sicché rappellandoioi io, nulla mi rispondeva: alla fine, ecco, imi disse, l’amico spirito che cortesemente è venuto a favellarmi. Miratelo e vedrete la ve-.rità delle mie parole. Io drizzai gli occhi co-’ là incontanente; ma per molto ch’io gli aguzzassi, nuli’altro vidi, che i raggi del sole, che per gli vetri della finestra entravano nel*, la camera. E mentr’io andava pur con gli1 occhi attorno riguardando, e niente scorgen-’ do, ascoltai, che Torquato era in altissimi ragionamenti entrato con cui che sia. Perciocché quantunque io non vedessi, né udissi altri che lui, non di meno le sue parole or proponendo, ed or rispondendo erano quali