Pagina:Bettinelli - Opere edite e inedite, Tomo 4, 1799.djvu/305

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Note. 301

innocenza stordita, non posta in sospetto, a in difesa, e men usa mille volte nell’arte di schermirsi, che non è il delitto, e quel che è peggio ancora ignara il più spesso dell’ accuse appostele nel punto stesso, che viene infamata ed oppressa. Il tempo, sia pur vero, svela in fine la verità. Siete redintegrato voi, e la memoria vostra? Va bene, benché sempre un pò tardi; ma frattanto e quai mali non sofferiste voi sino allora, e come hanno i vostri carnefici saporitamente gustata la vostra afflizione? E non resta lor forse per consolarsi della giustizia, che a voi si rende l’occulta e dannevole compiacenza di lasciarvi scritto sul ruolo de’ processati ?

II saggio, il filosofo a questo passo vi grida; e che v’ importa ? Soggiugne cose su ciò maravigliose: Dio buono ! Il saggio vede le cose ben più da lontano di quel che io sotto il peso dell’afflizione non le sento. Io ne attesto quelle vittime riconosciute senza macchia alfin d?una vita trascinata nell’umiliazione, quando i loro persecutori trionfan» ti n’ alzavano più orgogliosi la fronte, -ed il sopracciglio, Che sarà dunque di voi pove-