Pagina:Bettini - Guida di Castiglione dei Pepoli, Prato, Vestri, 1909.djvu/98

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Le monete dei vecchi tempi romani ritrovate a più riprese in varii scavi ed i frequenti vocaboli dell’idioma latino, sacro-militari specialmente, che vi si incontrano, attestano il fatto.

Tra gli altri, i nomi di Vallo e Vallese alle posizioni prossime al luogo ove si trova il M. Acuto Vallese, non indicano origine romana, militare?

Abbiamo poi molti nomi, di monti, in ispecie, aventi origine romana e spesso ieratica, essendo soliti gli antichi consacrare con piccoli templi, delubri, lustrazioni, riti religiosi svariatissimi, alle loro divinità mitologiche, le vette montane, i fiumi, le sorgenti, i boschi. E non solo gli antichi nostri, ma anche gli orientali, nel loro ascetismo, consideravano le montagne, appartate e lontane dal moto, dal rumore mondano, luoghi attissimi al culto dei numi. E certamente le vette aeree dei monti, la loro quiete solenne, la loro maestà, ci fanno sentire la nostra piccolezza di fronte al Creatore di tutte le cose, ci commuovono, c’invitano alla prece, al raccoglimento, alla meditazione.

Non lontano dall’attual Castiglione, al disopra delle rovine del Castellazzo, v’ha un ripiano detto «Ara di Castro» ove rimangono ancora le basi solidissime di mura, che dovettero inalzarvisi sopra. I vocaboli latini tuttora rimasti dopo tanti secoli, non indicano chiaramente che ivi fu l’Ara, l’altare di un fortilizio, o forse di un accampamento?

Camugnano (cacumen Iani), Monte Pallense, Monte Venere, Verzunno (Mons Vertumni), tutti appellativi di luoghi non lontani da qui, hanno una significazione