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non si può ricorrere all’azione dei ghiacciai: così nacquero la Val d’Arno, quelle del Casentino, della Chiana, del Reno, della Setta, del Santerno; così anche la Valle del Bisenzio.
Ciò ci porta ad asserire, e l’osservazione lo confermerà, che il terreno debba essere in massima parte terziario con poco estese soprammessioni di quaternario.
Discendendo infatti da Montepiano per la strada di S. Quirico, e più oltre verso Prato lungo il Bisenzio, si può osservare la seguente successione di strati e di sedimenti:
Il Sahariano, come terreno di trasporto, è sviluppatissimo ed è facile osservarlo della potenza di varii metri lungo il corso del Bisenzio, in corrispondenza con altri fiumi della valle pratese e col Reno, la Setta e le tre Limentre. Sono gli avanzi sminuzzati e più o meno rimpastasti di un mare pliocenico, simili in gran parte a quelli che s’incontrano nelle gole di Monte Mario a Roma, che io studiai con amore nei sette anni da me passati nell’eterna città.
Anche frequente nella bassa valle del Bisenzio, al disotto di Vernio e su per le coste dei monti, è la suc-