Pagina:Bettini - La stazione estiva di Montepiano, Firenze, Minorenni corrigendi, 1897.djvu/87

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La Badia fa consacrata da S. Atto, Vescovo di Pistoia, Vallombrosano, nel 1138. I monaci l’abbandonarono per le liti che ebbero con i Conti Bardi per possessioni e privilegi disputati; la prepotenza baronale prevalse e gli antichi abitatori se ne partirono.1

La opulenta Badia passò in commenda; fra gli altri ne fu abate il Card. Giov. de’ Medici, poi Papa Leone X.

Tra due lati, poi della Badia e della chiesa, havvi un



    l’archivio parrocchiale rimonta al dì 4 aprile 1786, essendo vice-abate e parroco G. Andrea Tozzini di Cavarzano, quello dei matrimoni porta la data del 28 novembre 1771, e l’altro dei defunti ascende al 12 giugno 1770. La così chiamata vacchetta degli ufficii in suffragio dei defunti ha segnato per primo il dì 10 aprile 1787. Il primo registro dei battezzati porta nel frontespizio le seguenti parole che trascriviamo in parte.

    Al Nome di Dio. Amen.

    Questo libro coperto di cartapecora bianca segnato di lettera A, ed intitolato — Registro dei Battezzati nella Chiesa di S. Maria della Badia di Montepiano nell’Imperial Feudo di Vernio. — Servirà per descriver tutti quelli, che saranno battezzati. . . . . incominciando 11 aprile 1789, nel quale seguì l’erezione del Fonte Battesimale d’ordine dell’Ill.mo e Rev.mo C. Flaminio de’ Bardi Abate. E stato benedetto dal P. Giuseppe Nutini di commissione del Rev. P. Pellegrino Scatizzi attuale cappellano curato della predetta chiesa abbazziale.

  1. Anche nel 7 Settembre 1339 l’abate di Vallombrosa, col consiglio degli abati Niccolò di Michele da Papignano, Ciampolo di S. Casciano a Monte Scalare, Iacopo di S. Trinità di Firenze, Ambrogio di S. Pancrazio di Firenze, Filippo di S. Pietro a Monteverdi, Matteo di S. Bartolomeo a Ripoli; considerata l’oltracotanza di Piero de’ Bardi che impediva ai religiosi anche di recitare le preci e di salmeggiare i cantici divini, e affinchè i beni del monastero non vadano a finire con disonore dell’ordine, dà licenza a D. Nicolò Ab. di Montepiano di ritirarsi nelle case del Monte poste in porta Fuia a Prato e di abbandonare le antiche sedi. (Codex Bardi).
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