Pagina:Bettini - La stazione estiva di Montepiano, Firenze, Minorenni corrigendi, 1897.djvu/93

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loro territorio, dove più gli piacesse, perciocchè essi volevano edificare una chiesa od un monastero, ad onore della Gloriosa Vergine Maria.

«Trovato, adunque, che fu il sito, e provveduti i maestri delle cose necessarie, si dà principio all’edifizio.

«Ma tutto quello che si faceva il giorno, di notte veniva rovinato, e non si sapeva da chi, e meravigliandosi i muratori di questo fatto, non potevano immaginarsi d’onde questo fatto si procedesse. Ma il S. Romito, ispirato da Dio disse: «Per certo questo non è il sito dove la chiesa deesi edificare». Perciò raccomandiamoci alla Gloriosa Vergine Maria e cerchiamo in altra parte. Ella ci mostrerà il luogo, dove le piacerà che in suo onore s’innalzi il tempio. Il B. Pietro, adunque, fatto che ebbe orazione, si mise ad andare pel bosco, con quei muratori, raccomandandosi sempre alla Regina de’ cieli: e come ebbero camminato alquanto trovarono certe assi (altri dicono lastre) ma checchè elle si fossero sopra quelle videro scritte in lettere d’oro queste parole:

Ave Maria.

«Per la qual cosa si fecero a credere che quello fosse il luogo in cui la Madre del Figliuol di Dio, d’essere onorata si compiacesse.

«E perciò fatte le debite orazioni, quivi subito cominciarono a murare e in breve tempo si fece la chiesa e dipoi il monastero, il quale insino ad ora essendo in essere, si chiama La Badia di S. Maria di Montepiano.

«Stette poscia il B. Pietro in questo monastero, vivendo con grande santità, e servendo a Dio con vigilie, orazioni, lagrime, castità e pazienza, finalmente passò di questa vita mortale alla gloria del Paradiso. Il suo corpo fu seppellito in quella chiesa». Fin qui il Locatelli.