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sero. – Ahi! ahi! – grida Slawkenbergius, – non furono i Francesi, ma fu la curiosità che le aperse. Veramente i Francesi, che stanno mai sempre all’erta, veggendo li Strasburghesi, uomini, donne, e fanciulli, uscir tutti della città dietro al naso del Forestiere, si posero in marcia ed entrarono. D’allora in poi le manifatture e il commercio hanno piegato a continua decadenza, ma non per le cause assegnate dai capi del commercio; piuttosto vuolsi ascrivere a questa sola: che i nasi hanno sempre fatto tanto frastuono in quelle teste, che li Strasburghesi non poterono badare ai loro interessi. ― Ahi! ahi! – grida qui Slawkenbergius, facendo un’esclamazione, – non è la prima, e temo che non sarà l’ultima fortezza conquistata o perduta per via dei Nasi.

― 1829 ―


Questo Racconto nel libro di Sterne è accompagnato dalla seguente nota, e dal Testo latino che qui le succede.
«Essendo Hafen Slawkenbergius - De Nasis - estremamente raro, non sarà discaro all’intelligente lettore di conoscere un saggio di alcune pagine del suo originale. La sola osservazione che io farò sopra questo, sì è che il suo stile storico è più conciso di quello filosofico, - e sembrami che abbia più del Latino».

SLAWKENBERGII FABELLA.

Vespera quâdam frigidulâ, posteriori in parte mensis Augusti, peregrinus, mulo fusco colore incidens, manticâ a tergo, paucis indusiis, binis calceis, bracisque sericis coccineis repleta, Argentoratum ingressus est.
Militi eum percontanti, quum portas intraret, dixit, se apud Nasorum Promontorium fuisse, Francofurtum pro-