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160 l'elegia di madonna fiammetta


che stata saria la vita di costei, se spazio avesse avuto di pensare! la quale però tra le poco dolenti è da porre, considerando che la morte quasi prevenne alla sua tristizia, dove ella a me ha prestato tempo lunghissimo, e presta oltre a mia voglia, e presterá per farla maggiore.

Dietro a questa, cosí piena di tristizia come fu, mi si para Cornelia, la quale la fortuna avea tanto levata in alto, che prima di Crasso, e poi moglie del magno Pompeo, il cui valore quasi sommo principato in Roma avea acquistato, si vide; la quale prima di Roma, poi di tutta Italia quasi in fuga, rivolgendo la fortuna le cose, col marito da Cesare seguitato miseramente uscí, e dopo molti casi in Lesbo lasciata da lui, quivi lui medesimo sconfitto in Tessaglia, e le sue forze dal suo avversario abbattute, ricevette. E oltre a tutto questo, lui ancora con isperanza di rintegrare la sua potenza nel conquistato oriente, il mare solcando, ne’ regni d’Egitto arrivato, da lui medesimo conceduti al giovane re, seguitò, e quivi il suo busto senza capo infestato dalle marine onde vide. Le quali cose ciascuna per sé, e tutte insieme, dobbiamo pensare che senza comparazione afflissero l’anima sua; ma li sani consigli dell’Uticense Catone, e la perduta speranza di piú riaver Pompeo, lei in picciolo tempo di molto poco renderono dogliosa, lá dove io, vanamente sperando, né da me potendo questa speranza cacciare, senza alcuno consiglio o conforto, fuor che della vecchia mia balia consapevole de’ miei mali, nella quale io conosco piú fede che senno, perché spesso credendomi dare alle mie pene rimedio, m’accresce doglia, dimoro piangendo.

Sono ancora molti che crederebbono Cleopatras reina d’Egitto pena intollerabile e oltre alla mia assai maggiore avere sofferta, però che prima veggendosi col fratello insieme regnante e di ricchezza abbondante, e da questo in prigione messa, senza modo si crede dolente; ma questo dolore futura speranza di quel che avvenne l’aiutò agevolmente a portare. Ma poi di prigione uscita e divenuta di Cesare amica, e da lui poi abbandonata, sono chi pensano ciò da lei con gravis-