Pagina:Boccaccio, Giovanni – Il comento alla Divina Commedia e gli altri scritti intorno a Dante, Vol. II, 1918 – BEIC 1759042.djvu/57

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l’esercitavano. E, accioché esse potessero nutricare quelle figliuole che di loro nascessero, essendo loro le poppe agli esercizi delle armi noiose, lasciavano loro la destra, e della sinistra le privavano: ed il modo era, che quando eran piccole, tirata alquanto la carne in alto, quella con alcun filo strettissimamente legavano: di che seguiva che la parte legata, non potendo avere lo scorso del sangue, si secava, e cosí poi, venendo in piú matura etá, non v’ingrossava la poppa. E da questa privazione dell’una delle poppe nacque loro il nome, per lo quale poi chiamate furono, cioè «Amazzone», il qual tanto vuol dire, quanto «senza poppa». E, cosí perseverando piú tempo, quando sotto una reina e quando sotto due si governavano, continuamente ampliando il loro imperio. E, essendo in processo di tempo morta una loro reina, la quale fu chiamata Orizia, fu fatta reina la Pantasilea. Costei fu valorosa donna e governò bene il suo regno. Ed avendo udito il valor di Ettore, figliuolo del re Priamo, disiderò d’aver alcuna figliuola di lui, e, per accattare l’amore e la benivolenza sua, con gran moltitudine delle sue femmine, contro a’ greci venne in aiuto de’ troiani. Ma non potè quello, che desiderava, adempiere, percioché trovò, quando giunse, Ettore essere giá morto; ma nondimeno mirabilmente piú volte per la salute di Troia combattè; alfine combattendo fu uccisa. E, secondo che alcuni scrivono, costei fu che prima trovò la scure: vero è che quella, che da lei fu trovata, aveva due tagli, dove le nostre n’hanno un solo. «Dall’altra parte», forse a rincontro a’nominati, «vidi il re Latino». Latino fu re de’laurenti e figliuolo di Fauno re, de’discendenti di Saturno, e d’una ninfa laurente, chiamata Marica, si come Virgilio nell’Eneida dice:

... Rex arva Latinus et urbes
iarn senior longa placidas in pace regebat.
Hutic Fauno et nympha genitum laurente Marica
accepimus.

Ma Giustino non dice cosí, anzi dice che egli fu nepote di Fauno, cioè figliuolo della figliuola, in questa forma: che, tornando