Sopra quel prato, ov’io vidi sedea 50Giovinetta leggiadra, e tanto bella,
Ch’io la pensai per fermo Citerea.
Inginocchiaimi per volere ad ella
Far reverenza, ma poscia m’avvidi
Ch’era mondana, e somigliava stella. 55Sallosi Amore, che i pietosi gridi
Del cor sentì a sì mirabil vista,
Ch’io nol so dir, che non ho chi mi guidi;
E se pure conforto l’alma trista,
Poichè per gli occhi sentì ’l dolce raggio 60Di tal bellezza per obliqua lista;
Istesi adunque in ver di lei il visaggio;
E s’a sua posta l’alma, ch’altra guarda,
Dar si potesse, io muterei coraggio.
Nel viso, che d’Amor sempre par ch’arda, 65Affigurai mirando con diletto
Che costei era la bella Lombarda.
Signore eterno, a cui nessuno effetto
Mai si nascose, alla giusta preghiera
Rispondi, e di’, fu mai sì bello aspetto? 70Essa sopra la verde primavera
Si riposava con altre d’intorno,
Delle quali il bel luogo ripien’era,
Facendo colla luce dell’adorno
E bellissimo viso, riflettendo 75Con lume troppo più il chiaro giorno;
Rimirando talor, fra sè ridendo,
Ver me, di me, che arso m’accendeva
Di nuova fiamma ancora lei vedendo.