Pagina:Boccaccio - Decameron II.djvu/119

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novella terza 113

cavelle. — Calandrino semplice, veggendo Maso dir queste parole con un viso fermo e senza ridere, quella fede vi dava che dar si può a qualunque veritá è piú manifesta, e cosí l’aveva per vere; e disse: — Troppo c’è di lungi a’ fatti miei: ma se piú presso ci fosse, ben ti dico che io vi verrei una volta con essoteco pur per veder fare il tomo a que’ maccheroni e tórmene una satolla. Ma dimmi, che lieto sii tu: in queste contrade non se ne truova niuna di queste pietre cosí virtuose? — A cui Maso rispose: — Sí, due maniere di pietre ci si truovano di grandissima vertú. L’una sono i macigni da Settignano e da Montisci, per vertú de’ quali, quando son macine fatti, se ne fa la farina, e per ciò si dice egli in que’ paesi di lá che da Dio vengon le grazie e da Montisci le macine: ma ècci di questi macigni sí gran quantitá, che appo noi è poco prezzata, come appo loro gli smeraldi, de’ quali v’ha maggior montagne che Montemorello, che rilucon di mezzanotte vatti con Dio; e sappi che chi facesse le macine belle e fatte legare in anella prima che elle si forassero, e portassele al soldano, n’avrebbe ciò che volesse. L’altra si è una pietra, la quale noi altri lapidari appelliamo elitropia, pietra di troppo gran vertú, per ciò che qualunque persona la porta sopra di sé, mentre la tiene, non è da alcuna altra persona veduto dove non è. — Allora Calandrin disse: — Gran vertú son queste; ma questa seconda dove si truova? — A cui Maso rispose che nel Mugnone se ne solevan trovare. Disse Calandrino: — Di che grossezza è questa pietra o che colore è il suo? — Rispose Maso: — Ella è di varie grossezze, ché alcuna n’è piú, alcuna meno: ma tutte son di colore quasi come nero. — Calandrino, avendo tutte queste cose seco notate, fatto sembianti d’avere altro a fare, si partí da Maso, e seco propose di volere cercare di questa pietra: ma diliberò di non volerlo fare senza saputa di Bruno e di Buffalmacco, li quali spezialissimamente amava. Diessi adunque a cercar di costoro, acciò che senza indugio e prima che alcuno altro n’andassero a cercare, e tutto il rimanente di quella mattina consumò in cercargli. Ultimamente, essendo giá l’ora della nona passata, ricordandosi egli che essi lavoravano