Pagina:Boccaccio - Decameron di Giovanni Boccaccio corretto ed illustrato con note. Tomo 5, 1828.djvu/34

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30 GIORNATA DECIMA

vostra liberalità, riguardando con quanta cautela venuto siate per darmi il vostro spirito, del quale io, niuna ragione avendo, a voi medesimo disideroso mostra’mi1: ma Iddio più al mio dover sollicito, che io stesso, a quel punto che maggior bisogno è stato gli occhi m’ha aperto dello intelletto, li quali misera invidia m’avea serrati. E perciò quanto voi più pronto stato siete a compiacermi, tanto più mi cognosco debito alla penitenzia del mio errore: prendete adunque di me quella vendetta che convenevole estimate al mio peccato. Natan fece levar Mitridanes in piede, e teneramente l’abbracciò e basciò, e gli disse: figliuol mio, alla tua impresa, chente che tu la vogli chiamare o malvagia o altrimenti, non bisogna di domandar nè di dar perdono, perciocché non per odio la seguivi, ma per potere essere tenuto migliore. Vivi adunque di me sicuro, e abbi di certo che niuno altro uom vive, il quale te quant’io ami, avendo riguardo all’altezza dello animo tuo, il quale non ad ammassar denari, come i miseri fanno, ma ad ispender gli ammassati se’ dato. Né ti vergognare d’avermi voluto uccidere per divenir famoso, nè credere che io me ne maravigli. I sommi imperadori e i grandissimi re non hanno quasi con altra arte, che d’uccidere, non uno uomo, come tu volevi fare, ma infiniti, e ardere paesi e abbattere le città, li loro regni ampliati e per conseguente la fama loro. Per che, se tu per più farti famoso me solo uccider volevi, non maravigliosa cosa nè nuova facevi, ma molto usata. Mitri-

  1. Mostraimi. I DD. lesser mostrami per mostra’ mi come spesso altrove in simili modi e tempi de’ verbi. A mi mostrai, R. mostraimi G. emendò erroneamente desidero mostrarmi. Rolli.