Pagina:Boccaccio - Filocolo (Laterza, 1938).djvu/353

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libro quarto 349

quello ch’era, si spense: dunque la pulcella amerá piú, e piú sollecita sani, per le ragioni dette, a’ piaceri dell’amante che la vedova. Che andremo, dunque, piú inanzi cercando che amare non si debba piú tosto la pulcella che la vedova?».

«Voi» disse la reina, «argomentate bene al vostro parere difendere; ma noi vi mostreremo con aperta ragione come voi dovete quello, che noi di questa quistione tegniamo, similmente tenere, se alla natura d’amore con diritto occhio si mira, cosí nella pulcella come nella vedova. E cosí nella vedova come nella pulcella il vedremo potere essere fermo e forte e costante: e in ciò Dido e Arianna ci porgono con le loro opere questo essere vero. E dove questo amore e nell’una e nell’altra non sia, niuna delle predette operazioni ne seguirá: dunque conviene che ciascuna ami, se quello che voi e noi giá dicemmo vogliamo che ne segua. E però amando e la pulcella e la vedova, senza andar cercando chi piú distrettamente s’innamora, ché siamo certa della vedova, vi mostreremo che la vedova piú sollecita è a’ piaceri dell’amante che la pulcella. E non è dubbio che tra l’altre cose che la femína ha sopra tutte cara è la sua virginitá: e ciò è ragione, però che in quella tutto l’onore della seguente sua vita vi consiste, e senza dubbio ella non sará mai tanto da amore stimolata che ella volontieri ne sia cortese, se non a cui ella per matrimoniali leggi si crederá per isposo congiugnere. E questo noi non lo andiamo cercando, ché non è dubbio che chi vuole amare per isposa avere, che egli piú tosto pulcella che vedova dee amare: dunque tarda e negligente sará a donarsi a chi per tale effetto non l’amerá, ed ella il sappia. Appresso, le pulcelle al generale sono timide, né sono astute a trovare le vie e’ modi per li quali i furtivi diletti si possano prendere: di queste cose la vedova non dubita, però che ella giá donò onorevolmente quello che çostei aspetta di donare, ed è senza, e però non dubita che, se se medesima dona ad altrui, quel segnale l’accusi. Poi ella, come piú arrischiante, perché, come è detto, la maggiore cagione che porge dubbio non è con lei, conosce meglio l’oc-