Pagina:Boccaccio - Filocolo di Giovanni Boccaccio corretto sui testi a penna. Tomo 1, 1829.djvu/293

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aguto intelletto mai non sa che si sia altro che pensare. Ad essa pare che le spedite vie dell’aere sieno piene d’agguati per prendere ciò che essa disidera di ben guardare. Niuno atto è che ella non dubiti che con falso intendimento sia fatto; niuna fede è in lei, niuna credenza: sempre crede essere tentata. E sì come tu di pace se’ veracissimo ordinatore, così questa con armata mano sempre apparecchia inimicizie e guerre. Ella, magrissima, scolorita nel viso, d’oscuri vestimenti vestita, igualmente ogni persona con bieco occhio riguarda: e tu, piacevolissimo nell’aspetto, con lieto viso visiti i tuoi suggetti. Ella non sente mai nè primavera, nè state, nè autunno: tutto l’anno igualmente dimora per lei il sole in Capricorno, e quanto più di scaldarsi cerca più ne’ sembianti trema. Ora, quanto è contraria la vostra natura! Ella si diletta d’essere sanza alcuna luce, e tu ne’ luminosi luoghi adoperi i santi dardi. Ella con teco quasi d’un principio nata, di tutti i tuoi beni è guastatrice. E le più fiate avviene che di quella infermità onde ella ha maggior paura, di quella è più spesso assalita e oppressa infino alla morte. Oltre a’ miseri miserissimo si può dire colui che seco l’accoglie in compagnia.

Florio s’apparecchia con diliberato animo di nuocere a Fileno: la qual cosa la santa dea conosce degli alti regni. E mossa a compassione di Fileno, così nel segreto petto cominciò a dire: "Che colpa ha Fileno commessa per la quale egli meriti morte o oltraggio da Florio? Niuna: non merita morte alcuno, perchè egli ami quello che piace agli occhi suoi. Cessi questo, che per cagione di noi il giovane cavaliere sia