Pagina:Boccaccio - Filocolo di Giovanni Boccaccio corretto sui testi a penna. Tomo 1, 1829.djvu/320

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d’una semplice giovinetta sia, o che le mani vostre di sì vile sangue siano contaminate. Se noi la sua morte disideriamo, noi abbiamo mille servi presti a maggiori cose, non che a questa; ma noi, sanza esser nocenti contro lo innocente sangue di lei, possiamo in buona maniera riparare; e ciò v’aveva io già più volte voluto dire, ma ora, venuto il caso, vel dirò. Io intesi, pochi dì sono passati, che venuta era ne’ nostri porti, là dove il Po le sue dolci acque mescola con le salse, una ricchissima nave, di che parte si venga non so, la quale, secondo che m’è stato porto, spacciato il loro carico, si vogliono partire: mandate per li padroni, e a loro sia Biancifiore venduta. Essi la porteranno in alcuna parte strana o molto lontana di qui, e di essa mai niuna novella si saprà: e a Florio date ad intendere che morta sia, faccendole fare nobilissima sepoltura e bella, acciò che più la nostra bugia somigli il vero. E egli, credendo questo, poi s’auserà a disamarla -.

Niente rispose il re a’ detti della reina, ma in se medesimo alquanto rattemperato pensò di volere tal consiglio seguire, e seguendolo imaginò che sanza fallo gli verrebbe il suo avviso fornito. E uscito della sua camera, a sè chiamò Asmenio e Proteo, giovani cavalieri e valorosi, e disse così loro: Sanza alcuno indugio cercate i nostri porti là dove il Po s’insala: quivi n’è detto che una ricchissima nave è venuta; fate che voi la veggiate, e conosciate di quella i signori, e sappiate di qual paese viene, e di che è carica, e quando si dee partire, e ordinatamente tutto mi raccontate nella vostra tornata, la quale sanza niuno indugio fate che sia -.

Mossersi i due giovani con quella compagnia che