Pagina:Boccaccio - Filocolo di Giovanni Boccaccio corretto sui testi a penna. Tomo 2, 1829.djvu/151

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loro la partirono, credi tu che l’amiraglio infino a qui vergine l’abbia lasciata? Certo non è da credere. Egli non l’ha tanto cara, quanto Dario ti dice, se non perché con lei si giace. Dunque non Biancifiore, ma una puttana cerchi di racquistare". "Non è così, ché se i mercatanti tolta l’avessero la sua virginità, l’amiraglio l’avria conosciuta sotto il fatale arbore, e cacciatala da sé; e se egli con lei si giacesse, non con l’altre damigelle, ma seco la terrebbe". "E poi ch’ella sia pur vergine, non è elli da mettersi per lei alla morte!". "Certo si è, ché per questo ultimo pericolo fuggire, non è da volere che perduti sieno quanti n’ho già corsi per adietro per averla. Io ne ho già molti passati, non con isperanza d’averla di presente per quelli; per questo, se bene m’avviene, sanza alcun mezzo l’avrò". "Folle se’ stato cercandoli, e sarai se a questo ti metti". "Folle no, ma innamorato sì: così agl’innamorati conviene vivere. Guardisi chi in cotali pericoli non vuole vivere, d’incappare nelle reti d’amore. Ella sarà per me con ogni ingegno, con ogni forza ricercata: aiutinmi gl’iddii nelle cui mani io mi rimetto". E così detto, alzando il viso, gliele parve davanti a sé vedere, e con pietoso aspetto, nelle braccia di Venere, avere tutte le sue parole ascoltate. Per la qual cosa dolendosi se di lei ne’ pensieri o nelle sue parole avea meno che onore parlato, e quasi vergognandosene, più fervente nel suo proponimento divenne, giurando per quella dea, la quale egli molte fiate veduta avea, di mai non riposare infino a tanto che racquistata non l’avesse, se ancora per quello gli fosse davanti agli occhi manifesta la