Pagina:Boccaccio - Filocolo di Giovanni Boccaccio corretto sui testi a penna. Tomo 2, 1829.djvu/260

Da Wikisource.

che cerchiamo, dimandammo; ma poi che a voi piace verso di noi per vostra virtù essere cortesi, procedete, certe che contentissimi siamo di seguirvi -.

Mossersi le graziose giovani, il nome delle quali l’una Alcimenal, l’altra Idamaria era, e con voci soavi e radi ragionamenti, passo inanzi passo, i disideranti menarono alla fontana, alla quale essi più volte erano stati vicini, né veduta l’aveano. Ma ciò non è da maravigliare, però che la natura, maestra di tutte le cose, co’ suoi ingegni nelle ’nteriora del monte aveva volto un rozzo arco, sopra ’l quale fortissima lammia si posava, coperchio delle chiare onde, e quel luogo, il quale essa scoperto vi lasciò per porger luce, alberi di frondi pieni l’aveano occupato. Ad essa venuti, Alcimenal disse: Signori, qui è la fresca fonte che cercate, e quinci s’entra ad essa -, mostrando loro un piccolo pertugio, dentro al quale a scendere all’acque alcuno grado scendere si conveniva.

Entrò in quella Filocolo, e quasi opposito all’entrata vide il bianco marmo soprastante a parte dell’acqua, e sceso in essa, fresca e dilettevole molto la vide: e ben che, di fuori dimorando, la fontana fosse d’alberi nascosa agli occhi de’ viandanti, nondimeno dentro fra fronda e fronda graziosa luce vi trapassava. Ella era d’una parte e d’altra di spine, per adietro state cariche di fresche rose; e per mezzo, a fronte al marmo, un bellissimo melogranato, le cui radici fino al fondo si distendeano, era, le cui foglie e frutti gran parte de’ solari raggi cacciava dalla fontana. Filocolo si rinfrescò le mani e ’l viso con la chiara acqua; poi, posto a sedere allato al bianco marmo, così da tutti udito cominciò a dire:

- O pietà, santissima